Visual tour : il mio metodo e la mia esperienza

Il visual e retail tour è uno strumento formidabile di ricerca tendenze e training. Perché un visual tour sia efficace , va preparato:  ecco il mio metodo.

Il visual e retail tour è uno strumento formidabile di “cool hunting & training” . Per organizzarlo bene io seguo un metodo preciso. Nasce dalla mia esperienza.  Per prima cosa mi informo sui partecipanti , aziende e ruolo. Cerco di capire per loro cosa è più interessante da osservare sul campo . Poi creo un mix di proposte che mi permettano di ottimizzare tempi e spostamenti. Scelgo un tema come il “digital signage” e individuo gli store di diversi settori e formati che siano esempi eccellenti.  Il tema di un visual tour  può essere un format di retail . Si può organizzare un visual tour che preveda la visita di una selezione di “concept store”. Il focus può essere sui “department store” .

La scelta dell’itinerario

Un format per me interessante e di cui sono un’esperta sono i “pop up store”e “temporary store” .  “Temporary Store: la strategia dell’Effimero” è il libro che ho scritto nel 2010  . L’importante è scegliere sempre “case history” innovative ed esemplari. Mi è capitato di organizzare visual tour dedicati ad un settore. L’itinerario si sviluppa in più zone e format.   Milano non è solo la capitale del fashion.  Visual tour dedicati  alla gioielleria e orologeria di lusso oppure alla profumeria selettiva offrono  grande idee ed ispirazioni. Ci sono periodi dell’anno dove quartieri della città diventano protagonisti di eventi.  Per la  “Design week 2017″ , propongo  un visual tour è nei distretti di Brera  breradesigndistrict.it e Lambrate   venturaprojects.com. La scelta può anche cadere in una zona in espansione della città. L’itinerario che ho scelto per i partecipanti dell’Executive Master in Shopper Marketing & In Store Communication  di Popai Italia , si è sviluppato nella zona di Piazza Gae Aulenti.

Siviglia Visual tour Beauty

       Visual tour “beauty” 

Pianificare le visite

Una volta deciso il percorso , si contattano gli store. Dove possibile la visita si fa accompagnati da un responsabile interno. Prima di partire ai partecipanti spiego l’itinerario , racconto le ragione della scelta e faccio un breve storytelling dei marchi. Nel brief sottolineo gli  elementi da analizzare,  che condividiamo nel debrief finale a conclusione del visual e retail tour. Ci sono casi sopratutto in visual e retail tour organizzati su misura per una Azienda o con gli studenti , in cui preparo una scheda di osservazione. La griglia è  utile per dare un’oggettività maggiore all’esperienza. Per gli studenti , che magari hanno un approccio più teorico e meno esperienza pratica , la scheda di osservazione è importante per interiorizzare gli elementi da osservare, che  per gli addetti ai lavori sono sicuramente  più intuitivi.

La “design week 2017” sta arrivando

Sto preparando i miei prossimi visual tour per la “Design Week ” a Milano. Evento effervescente e stimolante . Possiamo andare assieme a “caccia” di ispirazioni.  Siete curiosi? Scrivetemi liberamente : milanretailstore@gmail.com .

 

expo 2015 visual tips

 

Quali sono le strategie per sfruttare Expo 2015 ?Abbiamo scelto alcune parole chiave.
Sorprendere:  ci sono molti eventi in Expo 2015 e  molti eventi fuori Expo : incontri , inaugurazioni, eventi e padiglioni , architetti e nazioni. Tra tutti questi stimoli il primo tips è essere diversi ed originali .
Anticipare : per farsi vedere forse val la pena di partire prima per catturare anche tutti gli adetti ai lavori che arrivano in città in anticipo, prima dell’apertura e magari sono proprio il target con cui comunicare  : stampa, business partner ,  enti di promozione culturale ed istituzionale .   Senza scordare può per alcuni brand un target interessante e rappresentano sicuramente i consumatori del futuro gli studenti ,  che vedono in Expo 2015 un ‘opportunità di lavoro , conoscenza ed esperienza .  La foto che apre questo post è il flagshipstore Richard Ginori a Milano, inaugurato al aprile , esempio di sorprendere per il concept straordinario e di anticipare. www.richardginori1735.com.  Posticipare 1 : durante questi mesi chiedersi  dove vanno e cosa fanno gli addetti ai lavori quando finiscono la kermesse , la visita e gli incontri? Di cosa  hanno bisogno i visitatori ? Cosa desiderano? Dove vanno? Come posso intercettarli?
Posticipare 2 . Expo 2015 lascierà una coda , ci saranno persone che resteranno ancora , adetti ai lavori ma anche la visibilità sulla città di Milano  resterà per qualche mese . Un attenzione e risonanza mediatica fino a dicembre 2015 almeno . Un buon tempo , un periodo per  per inaugurare negozi, sperimentare format , mantenere un altissimo livello di comunicazione attraverso le vetrine . Può essere ancora un buon momento per  lanciare un prodotto una linea grazie ad un pop up store .
Esplorare. C’è un tema principale di Expo 2015 , il food il cibo o l’alimentazione . Ma anziché tuffarsi nel “main stream”  perché non esplorare tutto quello che è vicino , collaterale e creare originali relazioni. Per aver successo un prodotto,un marchio, una vetrina, un evento non devono necessariamente seguire i percorsi principali ai lati . Quindi anche qui farsi delle buone domande. E rispondere con creatività .
Cosa è vicino al food? Cosa significa alimentazione? Sono vicini al food gli universi della salute, delle bellezza , del benessere , ma anche della sostenibilità e dei diritti. Cosa si può fare con il “food” ? Abiti per esempio come quelli presentati nella bellissima exbition “Textifood”   inaugurata il 2 maggio 2015 , ecco un esempio di posticipare all’Istitut Francais di Milano, http://www.lille3000.eu/milan2015/it/textifood che sarà aperta fino al 14 luglio e che racconta le sinergie tra industria alimentare e tessile , presentando abiti e tessuti ricavati dalle fibre di  arancia, limone, ananas, banana, noce di cocco, ortica, caffè tra gli altri o da molluschi.

un abito della mostra

un abito della mostra Textifood

Infine de-localizzare, cosa vuol dire che Expo 2015 ha cambiato la viabilita’ e il traffico di milano, ma anche l’accessibilità . In pratica si possono trovare nuove location per pop up , showroom , nuovi format commerciali in zone una volta marginali. Ripensare le zone magari risparmiando sui costi di location per investire nell’experience.

 

Department Stores a Milano

L’ esplorazione dei department stores a Milano stimola chi si occupa di visual merchandising.  I più famosi sono Rinascente Duomo, www.rinascente.it/ , Coin in Piazza   5 giornate http://www.coin.it/stores/milano-piazza-cinque-giornate  , Excelsior Milano http://www.excelsiormilano.com/it  e l’ultimo  building  aperto è Brian & Barry in San Babila http://www.brianebarry.it/.

Brian Barry Milano 

Il building ha aperto circa un anno in piazza  San Babila accanto al Quadrilatero della Moda e a Corso Vittorio Emanuele:  la principale via commerciale della città dove si affacciano le vetrine e gli store di brand italiani e internazionali . La particolarità è il building,  che diventa la vetrina ed una superficie importante di 6000 mq.  distribuiti su più piani. Per i visual merchandiser , una struttura complessa su più piani con opportunità e limiti.  Un ampio spazio è dedicato al food.  Eataly, http://www.eataly.net/it_it/negozi  è assieme a Sephora, www.sephora.it  uno dei main partner del progetto.  In Brian & Barry sono 6  le principali categorie merceologiche : food & beverage, abbigliamento ed accessori, home decor, profumeria, tecnologia, orologeria, e gioielleria. Una superficie complessa con molti e diversi marchi presenti attrae il consumatore , sopratutto di passaggio e  offre stimoli  per il visual merchandising. Il  department store offre al cliente un’autentica esperienza di shopping, infatti in  un unico spazio il cliente , sopratutto straniero e di passaggio, a Milano per Expo può acquistare in breve tempo e in un unico spazio merceologie diverse.

Un retail tour 

Un retail tour che includa Brian & Barry ed altri deparment store permette, a buyer , visual merchandising , retail manager  di cogliere spunti da settori diversi dal food al fashion in un unico luogo , in breve tempo.  da osservare:  chiarezza espositiva,  reddittività dello spazio, traffico e comunicazione in store.

La sfida 

Gli  store si vivono con il corpo ed i sensi,  una superficie grande e complessa , che si sviluppa su più piani permette al cliente di personalizzare il percorso, magari saltando i piani che non interessano ma di fruire di un’esperienza più interessante e stimolante.  Ogni piano è un mondo a sè con arredi, stimoli sensoriali, materiali propri. Cosi ad ogni ingresso, allo sbarco delle scale mobili per esempio, il cliente è sorpreso, stimolato ed incuriosito e la sua disponibilità all’acquisto aumenta.L’ importante è che riesca ad orientarsi da solo tra le varie proposte, così la comunicazione in store diventa ancora più importante.  Materiale POP , directory di reparto, interazione tra punti focali e punti display sono gli strumenti  per creare  la mappa del percorso.  La sfida: un visual merchandising che renda piacevole ed aumenti la permanenza del cliente in store, se si sta bene fisicamente si è più disposti a vedere, provare e quindi acquistare.

Spero di avervi incuriosito e se volete sperimentare il format department store seguitemi.

Milano e il visual merchandising

Milano è una grande fonte per il visual merchandising e il retail. Milano è  una vetrina ed una città dalla grande visibilità internazionale . Qui  si sperimentano idee , nuovi format e concept . I brand globali aprono a Milano flag-shipstore  e organizzano eventi , legati a momenti come le settimane del design o il Salone del Mobile. Milano è il luogo di ispirazione per i visual merchandiser . Milano si nutre e vive di fashion, food e design,  ma non solo. A Milano trionfa la bellezza . Un category killer come Sephora ha occupato location strategiche www.sephora.it ed è presente fino dall’arrivo a Stazione Centrale . A Milano il beauty qui l’Oreal ha aperto, a dicembre,  dopo Parigi il suo mono-marca dedicato al make up. Un luogo dove poter presentare in un concept dedicato tutti prodotti make up e trattamento, che di solito vivono separati nei normali canali distributivi.

lorealmakeupdesignerparis

Milano è anche cultura fuori dal”  main stream” con rassegne cinematografiche tematiche , editoria indipendente, musica e nonostante per chi vive in città questo non è evidente , attenzione  all’eco-sostenibilità e alla mobilità sostenibile. Milano ha ancora molti negozi storici e indipendenti, dalle  profumerie selettive a negozi di tessuti per la casa  particolari. Milano è contaminazione dove mondi diversi si incontrano e i trend si esplorano.Qui potete vedere vetrine che raccontano il meglio del “made in Italy” , raccontano storie a partire dal prodotto, vetrine “digitali” e edifici vetrina , qui “store” e retail design parlano di sostenibilità di “green”. Come la vetrina di Maliparmi, marchio italiano di ricerca che ha aperto un secondo spazio a Milano e con cui abbiamo aperto questo blog.