Il retail design fa la differenza in un mondo dove luoghi e tempi di acquisto sono infiniti. Come consumatori ci nutriamo di emozioni , anche perché le opportunità di scelta , di prodotti , canali si pensi al web sono infinite. Ormai si può acquistare 24 ore su 24 , in una multiplecità di luoghi . Il commercio è ovunque , ci segue sui nostri dispositivi mobili, mentre viaggiamo , il canale del travel retail, a casa in qualche caso possiamo comperare mentre lavoriamo. Non c’è pausa non c’è tempo ne confine tra tempo di vita e tempo di consumo. E’ quasi un labirinto dove perdersi è facile , dove come clienti rischiamo di perdere il filo. La differenza la fa il retail design il progettare gli spazi . Gli store sono tanti , belli , pieni di luce , musica e colore , a volte invitanti a volte respingenti. Dipende dalla progettazione, dal retail design che non è solo progettazione dello spazio, ma dalle esperienze che si progettano, non per i consumatori, ma attorno ai clienti.
Lo storytelling, disciplina o meglio strumento trasversale di marketing, progettazione ed organizzazione aiuta il retail. Di “storytelling” in italiano la traduzione non è molto felice, diventa raccontare delle storie, ma è preferibile tradurla con arte della narrazione, capacita di sviluppare racconti. Il racconto è strumento di elaborazione e di fondazione sociale ed individuale. Il racconto è fascinazione perché stimola emozione e capacità cognitive assieme. Nel retail lo storytelling significa che le aziende ed i marchi attraverso gli spazi commerciali devono saper raccontare e raccontarsi attraverso storie, storie come sceneggiatura che diventano vetrine, strutture espositive, scelte di allestimento e presentazioni dei prodotti. Magari partendo dalla trama ed ambientazione di un film .

Il nuovo concept Sisley Rich&Raw
Il 19 marzo Sisley www.sisley.com ha riaperto il flagshipstore di S.Babila a Milano, con un nuovo concept Rich&Raw . Lo spazio è stato “stravolto” negli elementi di retail design .Il concept precedente era molto minimal, lineare, dominato dal colore bianco. Il nuovo “concept” è molto scenografico, ricco di riferimenti culturali e citazioni cinematografiche. La collezione è presentato con un visual merchandising molto originale e dinamico. Il retail design è ispirato da un film, “The Dreamers “ di Bernardo Bertolucci. Gli elementi di retail design e visual merchandising ricordano un appartamento parigino d’epoca, lussuoso ma vissuto da studenti , il tempo la stagione del 1968. Parigi e il 1968 appartengono al racconto, alla storia di Sisley. E’ un’ottima idea raccontare una storia, sviluppare un concept proprio a partire da dati reali del brand. Sisley infatti debutta proprio a Parigi nel 1968, con una collezione di denim e solo in seguito entra nell’orbita del Gruppo Benetton , www.benetton.com . Il Sisley di San Babila ha un allestimento caratterizzato da un “disordine” studiato . I capi sono manipolati , appoggiati su tavoli, sedie. Un armadio bello ma con aria vissuta , contiene le taglie non esposte . Retail design che coniuga estetica e funzionalità . Il percorso è animato da molti elementi di decoro e oggettistica, elementi eterogenei che stimolano l’attenzione del cliente in tutta la “shopping experience” e aumentano la permanenza in store. Lo spazio si presta ad essere location di eventi Come quello di ieri 15 aprile , http://it.sisley.com/salone-del-mobile/, in occasione del Salone del Mobile. Le vetrine di Sisley S.Babila presentano “Toi et toi-même”, un istallazione di Sam Baron, il tema lo specchio.