Moda nuovo museo

Per celebrare i suoi 40 anni di attività Giorgio Armani, che è special ambassador per la Moda , in Expo 2015 , ha inaugurato il 30 aprile il suo nuovo spazio espositivo. Armani/Silos .Armani/Silos è a Milano in via Bergognone 40, dove in origine sorgeva il deposito di una multinazionale . Il nome Silos è stato scelto proprio perchè l’edificio ospitava granaglie . Giorgio Armani ha personalmente immaginato e seguito il progetto. Armani /Silos si sviluppa su 4 piani per una superficie di 4500 mq. Razionalità, rigore, semplicità , funzionalità , essenzialità sono i valori espressi dall’architettura in coerenza con le caratteristiche creative e lo stile della moda di Giorgio Armani . Interessante è il rispetto per la storia della location, un’architettura di memoria . La mostra di apertura si sviluppa su tutti i 4 piani e racconta i 40 anni di moda made in Italy di Giorgio Armani , ogni piano ha un tema al piano terra la sezione day wear , al primo la sezione esotismi, al secondo piano cromatismi e al terzo piano la luce. l’ultimo piano di Armani/Silos ospita l’archivio digitale che raccoglie il mondo e la moda di Giorgio Armani : schizzi, disegni tecnici, materiali relativo alle collezioni . Consultabile gratuitamente è un dono per tutti i ricercatori , studenti di moda o appassionati . Un altro buon motivo per venire a Milano in cerca di stimoli ed ispirazioni forti. www.armanisilos.com

 

Armani Silos interior 3-credit Davide LOVATTI

Armani /Silos interior 3 credits Davide Lovatti 

i segreti del manichino

La parola manichino deriva dall’olandese “manneke” che significa piccolo uomo, che poi si evolve nella parola francese “mannequin”.  I precedenti dei manichini sembrano risalire già al 1500, figure in somiglianza di Madonne o sacre , da usare nelle rappresentazioni mentre nel 700 , nella sartoria si utilizzavano delle piccole figure, quasi delle bambole dove in scala presentare le creazioni. A Venezia  i manichini erano chiamati “piavole de Franza”, bambole. Alla metà del 1800 quando nascono i primi department store con le  prime vetrine come spazio proprio e l’uso della luce artificiale, si diffonde l’uso dei manichini antropomorfi per presentare gli abiti alla moda,  realizzati con diversi materiali come la cera , la cartapesta il legno. I volti compaiono a integrare i  manichini sartoriali. Spesso i tratti del viso sono ispirati o imitano le personalità del tempo, con effetto di attrazione e interesse . In questo periodo il manichino è un semplice supporto, a volte è una sagoma senza testa, spesso in fil di ferro o vimini. E’ solo a partire dai primi del 900 ,  che il manichino si struttura e ha una maggiore diffusione , mentre si sperimentano  nuovi materiali. Negli anni venti debuttano anche figure maschili  e i volti , il “trucco e parrucco” riflettono le caratteristiche del tempo.  Gli anni 40 sono caratterizzate da forme austere , riflesso del periodo bellico mentre la rinascita del dopoguerra si esprime in pose ed espressioni più sorridenti e forme in carne.  A partire dagli anni 70 anni 80 con la diffusione e lo sviluppo di punti vendita mono-marca  il manichino viene personalizzato dai brand e in alcuni casi disegnato personalmente dagli stilisti.  con il risultato che alcuni sono delle vere e proprie opere d’arte dove l’estetica prevale sulla funzionalità. Il manichino aiuta la rotazione del prodotto, capi e accessori esposti sul manichino si vendono 4 volte in più di altre esposizioni . La figura antropomorfa , il volto catturano l’attenzione immediata in vetrina e animando il lay out all’interno dello store , il cliente si deve identificare quindi il primo segreto è costruire un manichino sul target , con taglie, struttura fisica , caratteristiche adatta al mercato di riferimento.

manichiniLa Rosa per Agnona

manichini La Rosa per Agnona

Personalizzazione vuol dire che devono riflettere per stile, pose , colori, materiali il brand e il mood delle collezioni. C’è la possibilità di fare dei “refresh” intervenendo anche con delle vernici per rinnovare la texture. Manutenzione : cura del dettaglio e maneggiare con cura uno strumento così importante e a volte delicato . Formazione sulle vestizioni , ma su come smontare e montare correttamente un manichino, sul come posizionare perfettamente” trucco e parrucco.” Interazione, in vetrina e in store si creano dei gruppi di manichini , che devono interagire nelle pose tra loro , quindi attenzione alla composizione. Si possono acquistare manichini meravigliosi , ma se disposti male troppo distanti o senza rispettare raggruppamenti o tridimensionalità il risultato è scarso. Una buona pratica è acquistare i manichini in gruppi dispari e già pensando a come farli interagire tra loro.

expo 2015 visual tips

 

Quali sono le strategie per sfruttare Expo 2015 ?Abbiamo scelto alcune parole chiave.
Sorprendere:  ci sono molti eventi in Expo 2015 e  molti eventi fuori Expo : incontri , inaugurazioni, eventi e padiglioni , architetti e nazioni. Tra tutti questi stimoli il primo tips è essere diversi ed originali .
Anticipare : per farsi vedere forse val la pena di partire prima per catturare anche tutti gli adetti ai lavori che arrivano in città in anticipo, prima dell’apertura e magari sono proprio il target con cui comunicare  : stampa, business partner ,  enti di promozione culturale ed istituzionale .   Senza scordare può per alcuni brand un target interessante e rappresentano sicuramente i consumatori del futuro gli studenti ,  che vedono in Expo 2015 un ‘opportunità di lavoro , conoscenza ed esperienza .  La foto che apre questo post è il flagshipstore Richard Ginori a Milano, inaugurato al aprile , esempio di sorprendere per il concept straordinario e di anticipare. www.richardginori1735.com.  Posticipare 1 : durante questi mesi chiedersi  dove vanno e cosa fanno gli addetti ai lavori quando finiscono la kermesse , la visita e gli incontri? Di cosa  hanno bisogno i visitatori ? Cosa desiderano? Dove vanno? Come posso intercettarli?
Posticipare 2 . Expo 2015 lascierà una coda , ci saranno persone che resteranno ancora , adetti ai lavori ma anche la visibilità sulla città di Milano  resterà per qualche mese . Un attenzione e risonanza mediatica fino a dicembre 2015 almeno . Un buon tempo , un periodo per  per inaugurare negozi, sperimentare format , mantenere un altissimo livello di comunicazione attraverso le vetrine . Può essere ancora un buon momento per  lanciare un prodotto una linea grazie ad un pop up store .
Esplorare. C’è un tema principale di Expo 2015 , il food il cibo o l’alimentazione . Ma anziché tuffarsi nel “main stream”  perché non esplorare tutto quello che è vicino , collaterale e creare originali relazioni. Per aver successo un prodotto,un marchio, una vetrina, un evento non devono necessariamente seguire i percorsi principali ai lati . Quindi anche qui farsi delle buone domande. E rispondere con creatività .
Cosa è vicino al food? Cosa significa alimentazione? Sono vicini al food gli universi della salute, delle bellezza , del benessere , ma anche della sostenibilità e dei diritti. Cosa si può fare con il “food” ? Abiti per esempio come quelli presentati nella bellissima exbition “Textifood”   inaugurata il 2 maggio 2015 , ecco un esempio di posticipare all’Istitut Francais di Milano, http://www.lille3000.eu/milan2015/it/textifood che sarà aperta fino al 14 luglio e che racconta le sinergie tra industria alimentare e tessile , presentando abiti e tessuti ricavati dalle fibre di  arancia, limone, ananas, banana, noce di cocco, ortica, caffè tra gli altri o da molluschi.

un abito della mostra

un abito della mostra Textifood

Infine de-localizzare, cosa vuol dire che Expo 2015 ha cambiato la viabilita’ e il traffico di milano, ma anche l’accessibilità . In pratica si possono trovare nuove location per pop up , showroom , nuovi format commerciali in zone una volta marginali. Ripensare le zone magari risparmiando sui costi di location per investire nell’experience.